Il Cloud nell’ecosistema Italia
Il Cloud è una sorta di rivoluzione nella fruizione del servizio IT.
Rappresenta un’occasione per rinnovare infrastrutture e processi e per razionalizzare il patrimonio e le conoscenze esistenti in sistemi centralizzati e condivisi ad alta efficienza con un “gradevole” effetto collaterale: un nuovo slancio alla competitività e alla produttività del nostro Paese.
Perchè il Cloud Computing possa pienamente manifestare i suoi effetti positivi, è necessario uno sforzo importante nella definizione delle regole, dei comportamenti e delle procedure che devono governare questo nuovo modello tecnologico. Uno sforzo che si esplica in un processo di trasformazione sistemica che interessa il breve/medio periodo e prevede la virtualizzazione, la standardizzazione di tecnologie e un’apposita regolamentazione per la tutela dei dati personali (poichè da risorse proprietarie diventano condivise), che definisca la responsabilità del Cloud Provider e degli ulteriori soggetti coinvolti nell’erogazione dei servizi.
- L’adozione del sistema Cloud permette di raggiungere numerosi benefici ma porta con sè alcune criticità tra cui il timore della perdita del presidio sui dati: questo timore è riscontrabile anche direttamente dai Cloud providers?
- A livello nazionale, le organizzazioni, pubbliche e private, appaiono spesso inconsapevoli dei cambiamenti in corso e soprattutto immobili, in attesa del “fischio d’inizio”
- Il Cloud nasconde agli utenti finali la sua complessità tecnica, gli schemi e le architetture che sottostanno all’erogazione delle sue funzionalità. Ciò rende il sistema vagamente enigmatico: può questo incidere sulla sua diffusione in ambito privato?
- L’Europa ha posto degli obiettivi di performance sul Cloud che prevedono entro il 2020 iniziative tali da generare un guadagno netto di 2 milioni di posti di lavoro e un aumento del PIL EU dell’1%. A che punto è l’Italia?
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